Electrolux,
gli immigrati lasciano l'azienda di Susegana
Susegana. Altri 40 dipendenti lasciano questa settimana, l’azienda
abbassa gli incentivi
26 marzo 2018
SUSEGANA. L’Electrolux, uscita dal regime di solidarietà, sta
registrando un aumento delle commesse. E nello stesso tempo esaurisce
tutti gli esuberi, tra l’altro senza licenziamenti, ma ricorrendo solo
alle dimissioni incentivate. Per quando riguarda la produzione, dalla
previsione di 775 mila frigo entro il 2018, si è passati ad un budget di
oltre 790 mila, destinato a salire a 800 mila pezzi.
Tanto che l’azienda, dopo aver rinunciato ai trasfertisti di Solaro,
ritenuti troppo costosi, fa venire a Susegana operai di Porcia; per il
momento una decina. Non solo, il gigante del freddo, come è noto, può
beneficiare di una quarantina d’ore di straordinario, un’ora da
aggiungere al secondo turno, e di sabato. Intanto, però, lascia andare
altri 40 dipendenti che si erano dimessi con l’incentivo dei 71 mila
euro.
Le ultime uscite sono previste entro la fine del mese, quindi venerdì
prossimo. Si tratta in prevalenza di donne, ma numerosi sono anche gli
immigrati con cittadinanza italiana, quindi residenti da più tempo nei
nostri paesi, e che lasciano la fabbrica per cercare migliori
opportunità di impiego in Germania o in Inghilterra, dove si
trasferiscono insieme alle famiglie.
Altri di loro, nel passato, sono rimpatriati e hanno dato vita, con i
risparmi, a piccole attività commerciali o agricole. La richiesta di
lasciare le linee di montaggio continua da parte di altri addetti, ma la
quota incentivante è stata ridotta a 54 mila euro, proprio con l’intento
di disincentivare le fughe, la quota di esuberi fissata all’inizio della
crisi, nel 2014, in 230 posti di lavoro è sostanzialmente esaurita. E,
per la verità, a Porcia sono addirittura 80 i lavoratori che stanno per
uscire. Per il momento Electrolux non ha nessuna intenzione di
riattivare le assunzioni. In fabbrica prosegue, intanto, il confronto, a
volte polemico, sulla sicurezza.
Venerdì scorso è stata consegnata ai dirigenti dello stabilimento la
targa in memoria di Luisa Ciampi, morta a seguito di un’esplosione. Una
delegazione operaia ha chiesto che quanto resta di quella targa,
recuperata dai rifiuti dopo recenti lavori, trovi una dignitosa
sistemazione e che la stessa sia appesa in sala mensa «dove tutti
possano vederla».
Restando in tema, o delegati della sicurezza hanno chiesto all’azienda
un incontro per informazioni e chiarimenti su un opuscolo distribuito a
tutti i lavoratori, relativo alla responsabilità amministrativa della
società e della sua linea di comando, con particolare riferimento a temi
collegati alla salute, opuscolo che fa discutere. |